I lavori di restauro sono documentati negli anni Novanta del secolo scorso.
La facciata, conclusa da un terminale piatto sottolineato da una cornice modanata, è unita ad un semplice campanile a vela a unica luce.
Al centro del lapideo paramento del frontone si apre il portale d’ingresso.
La muratura del prospetto anteriore è in parte costituita da conci squadrati di trachite alcuni dei quali originari, altri sostituiti a seguito del restauro degli anni ’90.
Il prospetto posteriore, su cui si apre un oculo sottostante il culmine del terminale a capanna, è quasi interamente coperto da intonaco poiché la presenza dei conci di trachite e arenaria è limitata agli spigoli.
Internamente l’edificio presenta una pianta rettangolare molto allungata priva di cappelle laterali con copertura lignea, nella zona del presbiterio e orditura in canne sorrette da capriate, nell’aula mononavata.
Da segnalare la nicchia con sportello, sopra l’altare in pietra, che conserva la statua della Vergine delle Grazie in legno dorato e policromato, databile tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo.