La sua forma massiccia e arrotondata (133 m altezza; 3,72 ha superficie) richiama per certi versi il famoso Pao de Azucar della baia di Rio de Janeiro, da cui il nome di Pan di Zucchero, che già alla fine del ‘700 sostituiva quello sardo locale (Concali su Terràinu).
L’acqua piovana, con l’azione solvente sulle rocce carbonatiche, vi ha prodotto importanti fenomeni carsici, come le due grotte a forma di galleria che si aprono al livello del mare. Sono strutturalmente collegati allo scoglio i faraglioni detti del Morto e di S’Agusteri.